LA CASA, UN RIFUGIO
Un rifugio, un riparo dalle cose negative che ci sono la fuori.
Nel mondo Primitivo, la forma dell’Urna cineraria è spesso la stessa della casa, anche molte tombe protostoriche raffigurano la casa con tanto di arredo suppellettili e oggetti cari. Costruirsi una casa e fissare in questa oggetti e ricordi cari è innato nell’uomo.
Un rifugio, un riparo dalle cose negative che ci sono la fuori, ma anche un luogo dal quale sarà poi difficile staccarsi ed uscirne.
Nel sovrapporsi delle mode, nello sfuggire a quel rullo compressore che è il progresso o dal terzo occhio del Giano Bifronte che disintegra l’immediato presente, si cerca allora una dimensione che sia ferma in un tempo indefinito; la parca luce di piccole finestre fra le grossa mura di un borgo arroccato, il chiasso di una festa sulla piazza del paese sotto ad un soffitto a cassettoni,
il silenzio attorno ad una pieve romanica campestre, il gorgogliare dell’acqua di una gora che cerca ancora una volta la sfida con le pale di un mulino, le quiete di un’aia che racconta le vicende vissute e riporta tutte le storie e le fiabe ascoltate nel tempo, i fasti di una villa di campagna dimenticata dal tempo dove finalmente gli alberi e i cespugli riescono a contrastare la superbia dell’architettura.